Ad un convegno sulle “energie sottili” tenutosi a Bellaria (Rimini) a Marzo di quest’anno, Susanna Garavaglia, scrittrice e ricercatrice, ha regalato a tutti una piccola bustina con dentro dei semi. Per scelta non ha “impacchettato” semi di fiori o piante ornamentali ma semi di prezzemolo, di basilico, di pomodori, di maggiorana …
Per anni ha tenuto conferenze e seminari in giro per il mondo poi, improvvisamente, si è accorta che stava vivendo su vibrazioni solo di un certo tipo e allora ha cambiato vita. Oggi non tiene più conferenze con la frequenza di prima (quella di Bellaria è stata una sorta di eccezione dopo quasi 3 anni di “ritiro”) e si è trasferita, con il marito, in una casa dentro un bosco nell’entroterra ligure, dove si è messa a coltivare la terra e a vivere a più stretto contatto con la natura. Da qui la scelta di regalarci i semi di cui sopra.
Io ho “pescato”, nel contenitore con le varie bustine, quella con i semi di prezzemolo.
Quando ho voluto seminarli, ho preso coscienza del fatto che sapevo come fare solo in teoria ma, in pratica, non avevo mai piantato nulla. E così, in occasione di una visita ai miei genitori (che vivono anche loro in Liguria), ho chiesto a mio padre di insegnarmi. Siamo andati in garage (anche se chiamarlo “garage” non è del tutto corretto considerato che ci tiene di tutto tranne che l’auto ) e lui mi ha dato del terriccio apposito per piccole piantine, un contenitore di plastica stile “incubatore”, un pò di paglia e mi ha spiegato come fare. Tornato a casa ad Aosta, ho preso il contenitore ed ho aggiunto un pò di terra pigiandola bene, poi ho scartato i semini e mi sono meravigliato di quanto fossero minuscoli, con cautela ho tolto la sottile carta protettiva che li avvolgeva e, uno ad uno, li ho appoggiati sulla terra appena pigiata. Li ho poi coperti di un altro leggero strato di terriccio e, sopra, ho messo la paglia (serve a trattenere l’umidità). Poi li ho bagnati e li ho lasciati su una credenza di legno in cucina.
Era la prima volta che piantavo qualcosa e non ero sicuro di aver fatto tutto nel modo giusto, mi sembrava “impossibile” che bastasse così poco per dare la vita a una piantina e così, come augurio per quei piccoli semini, ho guardato il mucchietto di terra, ho posato le mani appena sopra la paglia, e ho inviato loro un augurio di poter crescere bene e forti.
Poi me ne sono praticamente dimenticato … sono andato via per una settimana con la mia compagna e, al ritorno a casa, sono andato a dare un’occhiata ai baby-prezzemoli senza molta fiducia di trovare dei cambiamenti e invece i cambiamenti c’erano eccome ! Tra la paglia paglia erano cresciuti tre steli di prezzemolo, ognuno dei quali con due foglie ! Mi sono messo a ridere ! Ho telefonato subito a mio padre e gli ho detto “Ciao Papà, sei seduto ? Sì ? Bene perché ti devo dire che sono appena diventato Papà di tre bellissime piantine di prezzemolo” … si è messo a ridere anche lui e, nel percorso di riavvicinamento che abbiamo intrapreso da circa un anno, ho sentito che abbiamo fatto un passo in più.
Ogni giorno riceviamo dei regali meravigliosi, qualcosa che può darci moltissimo anche se, all’apparenza, sembra insignificante.
Grazie Susanna !
Grazie piccole piantine di prezzemolo !