La nostra prima scuola di emozioni, il nostro primo specchio, sono i genitori.
Possiamo provare a rinnegarli, a distruggere l’immagine che di loro ci siamo fatti. Possiamo aggredirli, insultarli, ignorarli … ma così non faremo del male a loro, lo faremo a noi stessi.
Le radici sono importanti, sono indispensabili, ne abbiamo bisogno per crescere ma i genitori non sono le nostre radici. Se così fosse avremmo sempre bisogno di loro nella vita e non potremmo mai essere autonomi.
No, loro non sono le nostre radici ma sono la chiave per trovare le nostre radici.
Inconsapevolmente, ci mettono di fronte alle emozioni che dovremo accettare ed accogliere per crescere e così ci fanno provare …
E’ una delle emozioni più difficili da gestire perchè RACCHIUDE IN SE UNA GRANDISSIMA ENERGIA. Non avendo potuto frequentare una “Scuola di Emozioni”, tendiamo a sopprimere le emozioni negative invece di accoglierle e così, di fronte ad un figlio che ci urla contro la sua rabbia, rispondiamo urlando ancora più forte !
Crediamo che alla rabbia debba seguire, per forza, un’aggressione (verbale o fisica) ma c’è un’altro modo per viverla … lasciarla sfogare. Non sopprimerla ma farla uscire con tutta la sua forza senza, però, indirizzarla contro qualcosa o qualcuno.
URLARE FA BENE, INSULTARE QUACUNO NO / METTERSI A CORRERE FA BENE, DISTRUGGERE QUALCOSA NO
Ma non perchè sia moralmente sbagliato farlo ma perchè, inconsciamente, il nostro “Se superiore” sa che siamo collegati al tutto e, se insultiamo o distruggiamo qualcosa intorno a noi in realtà distruggeremo qualcosa dentro di noi e così, nel profondo, soffriremo e tenderemo, sempre di più, a sopprimere la rabbia invece di viverla.
I genitori hanno accumulato più esperienze, nel corso della loro vita e, ad un figlio, sembra di non poterli mai raggiungere o eguagliare.
Ma la frustrazione è l’altra faccia dell’umiltà. Ci saranno sempre persone più avanti di noi nella crescita spirituale o materiale. Ci saranno sempre situazioni che non riusciremo a superare. Ma tutto questo non è un problema perchè ci ricorda che non siamo nulla rapportati al tutto e, allo stesso tempo, quando comprenderemo a fondo questo concetto, allora faremo parte del tutto e la nostra energia sarà infinita perchè sarà condivisa con tutte le energie del creato.
“Con te sembra di parlare ad un muro !!!” … “Voi non capite un cazzo !!!” … “Alla tua età eravamo molto più responsabili !” … “Voi siete degli zombie !!!”.
L’incomprensione è una delle cause principali dell’allontanamento tra le persone e, in particolare, tra i figli adolescenti ed i propri genitori. Quando ci confrontiamo, il più delle volte non ascoltiamo che cosa ci sta dicendo l’altra persona e ci arrocchiamo sulle nostre posizioni perchè crediamo di essere nel giusto ma, in realtà, lo facciamo perchè abbiamo paura che quello che ci sta dicendo l’altro sia vero.
Per un genitore accettare il fatto di non riuscire a capire il proprio figlio non è ammissibile … è molto più comodo pensare che sia il figlio a non capire delle verità ovvie.Naturalmente i genitori sono una bella cosa, persino i nostri. Ma se esistesse un esame per gli adulti, un esame da superare per poter avere il permesso di fare dei figli, onestamente, quanti lo supererebbero? E anche quelli che lo passassero, non sarebbe per il rotto della cuffia?
P. Høeg, “I figli dei guardiani degli elefanti”
Ok, probabilmente i nostri genitori non si sono nemmeno presentati a quell’esame, anzi, non sapevano nemmeno che ci potesse essere un esame del genere … e allora ? Che differenza fa ? Hanno messo al mondo dei figli ed hanno cercato, con gli strumenti emozionali a loro disposizione, di farli crescere. A volte hanno fatto un buon lavoro, altre volte no ma non dimentichiamoci che i genitori ricoprono tre ruoli contemporaneamente:
Queste “incomprensioni emozionali di base”, sono, nella maggior parte dei casi, la più grande fonte di risentimento tra genitori e figli e per questo motivo già il primo “Grazie”, quello più “semplice”, non è così facile da pronunciare.
Ma è indispensabile !