Quando vi capita un contrattempo l’importante è trovare una soluzione.
Non ha senso cercare ed affibbiare delle colpe a qualcosa o a qualcuno perchè quello che è accaduto è stato creato da noi stessi, per metterci alla prova.
Venerdì abbiamo ritirato, da un fornitore, le tazze da colazione Thaatt che venderemo al torneo di Golf di fine Luglio e, “purtroppo”, il lavoro è stato fatto molto male.
A questo punto ci si sono presentate tre possibili strade:
1) Arrabbiarsi ed inveire contro il fornitore
2) Trovare una soluzione
3) Trovare una soluzione e capire perchè si sia verificato il problema
La soluzione Thaatt è la terza.
E così abbiamo chiesto, pacificamente, delle spiegazioni sul perchè ci siano state consegnate delle tazze che, palesemente, sono invendibili ed abbiamo scoperto che il lavoro, in via eccezionale e per problemi personali, è stato sub-appaltato. Abbiamo ricevuto delle scuse e l’impegno, da parte del fornitore, di rifare le tazze e consegnarcele comunque in tempo per l’evento di Golf.
Ora, a livello economico, probabilmente sarebbe meglio scegliere l’opzione numero uno (dopo anni di lavoro ho verificato che i clienti più seguiti sono quelli che si arrabbiano di più e che creano più problemi), ma la Thaatt non è una ditta ! Il suo scopo principale non è vendere prodotti !
E’ una scelta di vita che va vissuta a fondo e, proprio grazie a questi inconvenienti, veniamo messi alla prova … ogni giorno e più volte al giorno.
Siamo noi, e solo noi, a creare quello che ci accade e lo facciamo per poter evolvere (e con evoluzione non intendiamo un “essere migliori di altri” ma, semplicemente, avere più consapevolezza di quello che siamo).
Oggi abbiamo sperimentato il terzo livello Thaatt … l’autostima. In questi casi è molto facile prenderla sul personale, sentirsi presi in giro, ingannati e così scatta la rabbia, si perde di vista l’obbiettivo (avere delle tazze da vendere) e ci si concentra sul come “farla pagare” a chi ha creato il problema.
Ma questa non è la “strada Thaatt”.
E’ importante “lavorare” solo su noi stessi senza voler cambiare gli altri o le situazioni perchè, ripetiamo, gli altri e le situazioni li creiamo noi (anche se non sempre ne comprendiamo il motivo) !
Una delle frasi più celebri di Gandhi è stata: “il fine non giustifica i mezzi”. E’ un concetto molto profondo … se vuoi la serenità, sii sereno, se vuoi la felicità, sii felice, se vuoi la semplicità, sii semplice.
Gandhi lo ha detto meglio: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
Voi in che mondo volete vivere ?
Un abbraccio.
Rob & Mar
Il bello è che ogni avvenimento che ci capita di per sè non è nè negativo nè positivo, siamo noi, con la nostra scelta del modo di vedere l’avvenimento, che fa sì che sia uno piuttosto che l’altro. Ritengo che in ogni istante della nostra vita siamo messi alla prova, e proprio in questi momenti possiamo scegliere se provare rabbia o comprensione, tristezza o gioia. Spesso è più facile provare la rabbia, perchè si dice che sia un sentimento che ci permette di “scaricarci”, forse sarà anche così, ma il fatto è che dopo che ci siamo arrabbiati… non abbiamo risolto il problema!
Ciao Samy,
Grazie per averci fatto ulteriormente riflettere sul fatto che siamo proprio noi a creare le nostre emozioni e non gli avvenimenti “esterni”. Capendo questo, possiamo pian piano prendere in mano il timone della nostra esistenza per scegliere che vita vogliamo avere